Veronica Henry, How to find love in a book shop


Emilia ritorna nel paese natale e prende le redini della libreria di paese lasciatele dal padre, Julius. Ne segue un intrecciarsi di storie drammatiche a finale lieto o dolcemente realistico: un romanzo corale, in cui ci sono più protagonisti, tutti con un loro percorso da compiere, da finire o da incominciare alla fine del libro, fuori dalla pagina.

Ho delle opinioni contraddittorie su questo romanzo. Incomincerò confessando che credo di averlo preso in mano in un momento poco opportuno: avevo bisogno di qualcosa di assolutamente leggero o decisamente cerebrale e ho trovato una via di mezzo che non mi ha accontentata. Non mi è dispiaciuto, ma la caratterizzazione e la funzionalità di alcuni personaggi non mi ha convinta.

Julius, che figura in primo piano solo nei capitoli iniziali per poi rimanere fermamente sullo sfondo, l'ho trovato poco credibile e insopportabile. Intendiamoci: che un genio della letteratura di Oxford possa rivelarsi un pessimo manager di una libreria è possibilissimo, ma nel romanzo risulta più un imbecille che un incapace.

Emilia? Mi ha fatta prudere le mani ben più del padre: l'avrei presa a bastonate sui denti. Purtroppo si tratta di un primo tra pari: pur trattandosi di un libro corale, Emilia finisce sempre per emergere sugli altri. Ho trovato che il suo personaggio non fosse sviluppato abbastanza per spingermi a empatizzare. L'ho trovata tratteggiata in modo così grossolano da non riuscire a credere alla sottostoria romantica di cui è protagonista.

I personaggi delineati meglio o, quanto meno, stereotipati in modo più funzionale sono i comprimari: Thomasina, i Basildon, Dillon, Jackson, Bea... Tutti i coprotagonisti, nella loro convenzionalità, hanno senso e hanno una loro evoluzione. Si tratta spesso di una maturazione tipica e veloce, ma, quanto meno, non appare talmente superficiale da risultare ridicola e inconcepibile al lettore che vuole svagarsi.

Conosciamo, invece, Julius a percorso finito e intuiamo che per Emilia il vero viaggio inizia alla fine del libro. Si potevano tranquillamente cassare dal romanzo. E se l'intenzione della Henry era quella di farli apparire come dei personaggi che manipolano l'intreccio, come dall'esterno, il risultato non è stato dei migliori.

Per il resto è un romanzo molto inglese, ambientato nei Cotswold per di più! Io vivo nel parco nazionale del Distretto dei laghi, una località turistica meno raffinata, ma la storia si sarebbe incastrata bene anche dalle mie parti, a Grasmere o ad Ambleside. Certo, noi beneficiamo meno del turismo di lusso londinese e più di quello del Nord ed estero (cinese, in particolare). A parte ciò, quartetti, club del libro, persone che scappano dalle city e si ritrovano impoveriti e con pupi e chi più ne ha più ne metta ci sono anche da noi e mi ci imbatto regolarmente. Inglese anche l'ossessione con la letteratura della madre patria più o meno allargata, per cui si ignorano pressoché totalmente i prodotti dell'ingegno al di fuori delle Isole britanniche.

Non è stato amore a prima lettura per me, ma c'è sicuramente qualcuno per cui questo libro arriverà al momento giusto.

See you soon cyberspace cowboy...

Bibliografia:
Veronica Henry, How to find love in a book shop, London, Orion Books, 2016 

Commenti

  1. @Ludo
    Ciao Ludo!! Devo dire che avevo adocchiato questo romanzo un po' di tempo fa, ma vuoi o non vuoi non sono riuscita, alla fin fine, a leggerlo. Mi aveva attirato moltissimo la copertina in un primo momento, ma successivamente anche la trama non mi era dispiaciuta e quindi è da un po' che ce l'ho in WL. Ora che ho letto la tua recensione, ad essere onesta, mi attira un pochino meno per alcuni dei motivi che anche a te non ha impazzire, ma soprattutto perché si percepisce dal tuo animo che non è una lettura propriamente esaltante ... non che le letture leggere debbano necessariamente esserlo, però forse non è quello che vorrei (e che invece avrei voluto) leggere da un romanzo di questo tipo (e che invece apparentemente mi aveva ispirato)... Vedremo se in futuro un colpo di testa non mi facci cambiare idea! Ti posso fare una domanda spassionata(se non vuoi non rispondere, non ti preoccupare!!!) Ludo? E' possibile che questa Inghilterra - che ora se andrà dalla cara e vecchia zia Europa, sigh sigh - ogni tanto ti lascia dentro un po' di malinconia (o forse sono io che ce la vedo ^ ^)?
    Un abbraccio!!!
    Endi

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  2. @Endi Premetto che questo libro tu già lo leggesti in italiano. Si tratta, infatti, di Quando l'amore nasce in libreria. So che ti è piaciuto e, come ho specificato, nel mio caso si è trattato di avvicinarsi al romanzo nel momento e con lo spirito sbagliati.

    Per quanto riguarda il mio rapporto con l'Inghilterra, attualmente è un po' conflittuale. Purtroppo non sono riuscita a realizzare in terra straniera ciò che volevo e, ultimamente, il lavoro mi prende a tal punto dal non riuscire nemmeno più a dedicarmi come si deve a quello che mi piace (il blog, per esempio, così come la lettura). Come se non bastasse, sembra proprio che presto si avvieranno le trattative per uscire dall'UE. Da un lato resta la malinconia per gli obiettivi non pienamente centrati, dall'altro l'insofferenza di non riuscire a ritagliare abbastanza tempo per me, infine c'è la frustrazione di dover ricominciare a cercare lavoro in un paese che rimarrà nell'Unione Europea. Per fattori pratici, infatti, vorrei andarmene dal Regno Unito il prima possibile e ricollocarmi.

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  3. @Ludo
    Quando una blogger libresca non sa più di aver letto un romanzo, oltretutto che le è piaciuto, probabilmente è arrivato il momento di prendersi delle ferie ... ;D Imbarazzante ma vero ... Troppo lavoro, troppe letture e troppo poco tempo!!! Qualche anno fa tenevo meglio il ritmo con tutto, ora invece incomincio ad arrancare ... eppure non sono ancora proprio cosi vecchia ... ma i grattacapi sembrano moltiplicarsi in tutto quello che faccio in questo periodo della mia vita!!! Mannaggia!!!

    Per quanto riguarda il tuo stato d'animo lo comprendo ... ho fatto anche io un'esperienza all'estero lavorativa di qualche anno, proprio in Inghilterra - terra che ho amato moltissimo per certi aspetti e odiato spassionatamente per altri - sperando in più rosei sbocchi ... ma anche per me non è andata esattamente come speravo e quindi ho dovuto tirare fuori il famigerato piano B. Mi spiace tanto Ludo, perché sono cosa vuole, i sacrifici e le aspettative che ci sono e soprattutto la volontà che prova a sovrastare tutto ma non sembra mai bastare in fondo... Sei una persona tosta Ludo, tieni duro, probabilmente la lettura non riuscirà a darti completo sollievo dai sentimenti che stai provando, ma con alcuni potresti comunque sentire che non sei da sola, io avevo trovato un po' di consolazione in questo!!! Ti sono vicino ... tanto tanto!!!
    Endi

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  4. @Endi Ti percepisco sempre iper-attiva... Qualche svista può capitare a chiunque.

    Per quanto riguarda il mio stato d'animo, il problema è che non riesco a dedicare abbastanza tempo alla lettura e alle cose che mi piacciono perché sono troppo assorbita da un lavoro che non mi entusiasma, per quanto non mi dispiaccia. Speriamo di riuscire a imprimere presto una svolta.

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  5. @Luz Ci provo... Vorrei dedicarmi maggiormente a questo spazio perché, quando ci riesco, mi regala soddisfazioni.

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